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98 Patogenesi e Immunologia
Come si dissemina l'infezione nell'ospite?
Una volta che l'influenza ha infettato efficientemente le cellule epiteliali del tratto
respiratorio, la replicazione accade entro alcune ore e numerosi virioni vengono
prodotti. Le particelle infettive vengono rilasciate all'interno delle vie respiratorie
preferenzialmente dalla membrana apicale delle cellule epiteliali tramite il processo
noto come budding (germinazione). Questo favorisce la disseminazione veloce del
virus all'interno dei polmoni a causa dell'infezione rapida delle cellule vicine.
L'alterazione del sito di scissione nella HA in mutanti che occorrono in natura, puo'
influenzare in modo drammatico il tropismo e la patogenicita' dell'influenza. Come
risulatato, il sito puo' venire riconosciuto da altre proteasi cellulari. Questo potrebbe
spiegare perche' molti individui infetti con il virus dell'influenza aviaria (H5N1) in
Hong Kong mostrarono sintomi di tipo gastrointestinale, epatico e renale cosi' come
respiratorio ed il motivo per cui i virus ottenuti da questi pazienti si rivelarono
neovirulenti nei topi (Park 2002). Rimane da verificare se questi sintomi furono il
risultato di disseminazione ematogenica o il risultato di ingresso virale non
polmonare nell'ospite. Tuttavia, mutazioni nell'NA possono anche, in parte,
spiegare la natura pantropica dell'influenza. Per esempio, il ceppo dell'influenza
derivato in laboratorio WSN/33, una variante del primo virus dell'influenza umana
che sia mai stato isolato, al contrario della maggior parte dei ceppi del virus
dell'influenza umana, puo' replicarsi in vitro senza bisogno di aggiunta di tripsina.
In questo virus una delezione in frame che rimuove il sito di glicolizzazione al
residuo 46 dell'NA permette alla neuroaminidasi di legare e sequestrare il
plasminogeno. Questo porta ad un'aumentata concentrazione localizzata di questo
precursore delle proteasi e di conseguenza ad una aumentata scissione dell'HA.
Questi risultati suggeriscono un modo per cui i virus A dell'influenza, cosi' come
forse altri virus, possano diventare altamente patogenici negli esseri umani (Goto &
Kawaoka 1998). E' interessante notare che studi con il virus pandemico
dell'influenza spagnola del 1918 (H1N1) hanno rivelato meccanismi addizionali che
favoriscono la scissione di HA mediata da NA che potrebbero essere rilevanti alla
replicazione e virulenza di quel virus (Tumpey 2005).
Infine, studi animali hanno rivelato che il sito di inoculazione puo' determinare la
via di disseminazione del virus dell'influenza nell'ospite. Ad esempio, il ceppo
neurotropico NWS si dissemina al cervello per via ematogenica quando
somministrato intraperitonealmente, ma raggiunge il sistema nervoso centrale
tramite i neuroni sensoriali quando l'inoculo del virus e' inseriito nel naso (Flint
2004). Questo e' stato dimostrato anche nel caso del virus H5N1 di Hong Kong
(Park 2002).
Qual'e' la risposta iniziale dell'ospite?
Nonostante sia una malattia frequente, i pattern specifici dell'infiammazione o la
regolazione della risposta infiammatoria nell'influenza umana non sono
completamente chiari. La maggior parte dell'evidenza e' derivata da studi animali,
dove l'influenza aviaria e' una malattia disseminata. La patofisiologia di tali
modelli, tuttavia, puo' essere profondamente diversa da quella umana.