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Arbor/1/66 (Hoffman 2005, Palese 1997, Potter 2004). Il vaccino
con virus master e' adattato a basse temperature (cold-adapted)
in altre parole, e' adattato ad una crescita ideale a 25 gradi
Celsius, il che significa che alla normale temperatura corporea e'
attenuato. E' stato dimostrato che il processo di adattamento ha
prodotto mutazioni stabili nei tre geni virali per le polimerasi PA,
PB1 e PB2 (Hilleman 2002, Potter 2004).
I vantaggi di un vaccino con virus vivo applicato alla mucosa
nasale stanno nello sviluppo di immunita' locale neutralizzante,
nello sviluppo di risposta immunitaria cellulo-mediata, e in una
risposta immunitaria a reattivita' incrociata e di lunga durata
(Couch 1997).
Nel vaccino CAIV sono stati espresse riserve nell'uso in pazienti
immunocompromessi (sicurezza?) e nella possibile interferenza fra
ceppi virali presenti nel vaccino che potrebbero risultare in un'
efficacia inferiore. Danni alle superfici mucosali, sebbene di gran
lunga inferiori a quelli causati da virus influenzali virulenti wild-
type, potrebbero portare a suscettibilita' ad infezioni secondarie.
Le riserve sulla sicurezza tuttavia non sembrano essere un
problema negli individui immunocompetenti. Di piu' grande
preoccupazione nel futuro e' la possibilita' di riversibilita' genetica
in cui le mutazioni responsabili per l'attenuamento ritornano al
loro stato wild-type e di riassortimento con virus influenzali wild-
type, che possono generare un nuovo ceppo. Studi condotti per
verificare queste possibilita', tuttavia, non hanno rivelato fin'ora
problemi di questo tipo (Youngner 1994).
Vaccini e tecnologie in fase di sviluppo
Si spera che colture cellulari, che usano cellule canine di rene
Madin-Darby (MDCK) o cellule Vero (African green monkey
kidney) approvate per la produzione di vaccino umano, possano
eventualmente rimpiazzare l'uso di uova di gallina, e risultare in
una maggiore produttivita', e in un processo di coltura meno
impegnativo. Tuttavia, l'installazione di tali laboratori richiede sia
tempo che denaro e la maggior parte dei produttori di vaccini sta
iniziando solamente ora questo processo.
La Reverse genetics permette la manipolazione in maniera
specifica del genoma dell'influenza, e lo scambio di segmenti di
genoma per altri a richiesta (Palase 1997, Palese 2002b). Usando
questo metodo, sono stati sviluppati numerosi metodi basati su
plasmidi (Neumann 2005) per la costruzione di nuovi virus per
vaccini, che pero' non sono ancora a disposizione
commercialmente. Un numero di plasmidi, piccoli DNA circolari,