Page 67 - Influenza Report
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Vaccinazione   67


                           e 31 dicembre; 1.5 milioni di uccelli).  L'applicazione di tali misure, dirette
                           all'eliminazione immediata di HPAIV al costo dell'eliminazione anche di animali
                           non infetti, puo' essere ragionevole in allevamenti commerciali e in contesti urbani.
                           Tuttavia, questo avra' conseguenze significative per l'industria del pollame cosi'
                           come solleva implicazioni etiche e preoccupazioni da parte del pubblico contro la
                           mattanza di milioni di animali sani  e non colpiti dal virus nelle zone di
                           contenimento.
                           Tali misure sono molto difficili da implementare in aree rurali con forme di
                           allevamento del pollame tradizionale in cui polli e anatre circolano liberamente e
                           incontrano uccelli selvatici o condividono con essi fonti d'acqua. In aggiunta, anatre
                           domestiche attraggono le anatre selvatiche e consentono la formazione di un punto
                           di collegamento significativo nella catena di trasmissione fra stormi selvatici e
                           gruppi di uccelli domestici (WHO 2005). Queste circostanze possono provvedere la
                           base che permette ai virus HPAI di raggiungere lo stato endemico.
                           La presenza di HPAI a livello endemico in certe regioni impone una pressione
                           costante sugli allevamenti del pollame. Le restrizioni menzionate in precedenza non
                           possono essere mantenute per periodi  lunghi senza provocare grande danno
                           all'industria del pollame nazionale o, nei paesi in via di sviluppo, portare ad una
                           seria mancanza di risorse proteiche per la popolazione. Di conseguenza e'
                           necessario adottare altre misure per il contenimento della malattia.
                           La vaccinazione e' stata usata largamente in queste circostanze e potrebbe anche
                           essere uno strumento supplementare nei processi di eradicazione in aree non
                           endemiche.


                           Vaccinazione
                           La vaccinazione in veterinaria ha quattro scopi diversi: (i) protezione da malattia
                           clinica, (ii) protezione da infezione  con virus virulento, (iii) prevenzione
                           dell'escrezione di virus e, (iv) differenziazione sierologica di animali infetti da
                           animali vaccinati (differentiation of  infected from  vaccinated  animals cosiddetto
                           principio DIVA).
                           Nel campo della vaccinazione contro l'influenza nessun vaccino, ne' commerciale
                           ne' sperimentale, e' in grado di presentare tutti e quattro questi requisiti (Lee and
                           Suarez 2005). Il primo scopo, la protezione da malattia clinica da HPAIV, e'
                           ottenibile dalla maggioranza dei vaccini. Il rischio di infezione deglli animali
                           vaccinati con, e la secrezione di, virus virulento selvatico e' normalmente ridotta ma
                           non completamente eliminata. Questo puo' provocare un problema epidemiologico
                           significativo in aree endemiche in cui viene praticata vaccinazione su larga scala:
                           uccelli vaccinati che sembrano sani possono essere infetti e secernere il virus
                           ambientale "sotto la protezione" del vaccino. L'efficacia della riduzione della
                           secrezione del virus e' importante per lo scopo principale delle misure di controllo,
                           cioe' l'eradicazione del virus ambientale  virulento. L'efficacia puo' essere misurata
                           tramite il fattore di replicazione r0. Se si assume che un gruppo di uccelli infetto e
                           vaccinato passi l'infezione, in media, a meno di un'altro gruppo (r0 < 1), il virus
                           virulento e', su basi matematiche, prono all'estinzione (van der Goot 2005). Quando
                           si ha a che fare con la vaccinazione contro il virus potenzialmente zoonotico H5N1,
                           la riduzione dell'escrezione del virus riduce anche il rischio di trasmissione ad esseri
                           umani, visto che sembra necessaria una notevole dose di virus per passare la
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