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e 31 dicembre; 1.5 milioni di uccelli). L'applicazione di tali misure, dirette
all'eliminazione immediata di HPAIV al costo dell'eliminazione anche di animali
non infetti, puo' essere ragionevole in allevamenti commerciali e in contesti urbani.
Tuttavia, questo avra' conseguenze significative per l'industria del pollame cosi'
come solleva implicazioni etiche e preoccupazioni da parte del pubblico contro la
mattanza di milioni di animali sani e non colpiti dal virus nelle zone di
contenimento.
Tali misure sono molto difficili da implementare in aree rurali con forme di
allevamento del pollame tradizionale in cui polli e anatre circolano liberamente e
incontrano uccelli selvatici o condividono con essi fonti d'acqua. In aggiunta, anatre
domestiche attraggono le anatre selvatiche e consentono la formazione di un punto
di collegamento significativo nella catena di trasmissione fra stormi selvatici e
gruppi di uccelli domestici (WHO 2005). Queste circostanze possono provvedere la
base che permette ai virus HPAI di raggiungere lo stato endemico.
La presenza di HPAI a livello endemico in certe regioni impone una pressione
costante sugli allevamenti del pollame. Le restrizioni menzionate in precedenza non
possono essere mantenute per periodi lunghi senza provocare grande danno
all'industria del pollame nazionale o, nei paesi in via di sviluppo, portare ad una
seria mancanza di risorse proteiche per la popolazione. Di conseguenza e'
necessario adottare altre misure per il contenimento della malattia.
La vaccinazione e' stata usata largamente in queste circostanze e potrebbe anche
essere uno strumento supplementare nei processi di eradicazione in aree non
endemiche.
Vaccinazione
La vaccinazione in veterinaria ha quattro scopi diversi: (i) protezione da malattia
clinica, (ii) protezione da infezione con virus virulento, (iii) prevenzione
dell'escrezione di virus e, (iv) differenziazione sierologica di animali infetti da
animali vaccinati (differentiation of infected from vaccinated animals cosiddetto
principio DIVA).
Nel campo della vaccinazione contro l'influenza nessun vaccino, ne' commerciale
ne' sperimentale, e' in grado di presentare tutti e quattro questi requisiti (Lee and
Suarez 2005). Il primo scopo, la protezione da malattia clinica da HPAIV, e'
ottenibile dalla maggioranza dei vaccini. Il rischio di infezione deglli animali
vaccinati con, e la secrezione di, virus virulento selvatico e' normalmente ridotta ma
non completamente eliminata. Questo puo' provocare un problema epidemiologico
significativo in aree endemiche in cui viene praticata vaccinazione su larga scala:
uccelli vaccinati che sembrano sani possono essere infetti e secernere il virus
ambientale "sotto la protezione" del vaccino. L'efficacia della riduzione della
secrezione del virus e' importante per lo scopo principale delle misure di controllo,
cioe' l'eradicazione del virus ambientale virulento. L'efficacia puo' essere misurata
tramite il fattore di replicazione r0. Se si assume che un gruppo di uccelli infetto e
vaccinato passi l'infezione, in media, a meno di un'altro gruppo (r0 < 1), il virus
virulento e', su basi matematiche, prono all'estinzione (van der Goot 2005). Quando
si ha a che fare con la vaccinazione contro il virus potenzialmente zoonotico H5N1,
la riduzione dell'escrezione del virus riduce anche il rischio di trasmissione ad esseri
umani, visto che sembra necessaria una notevole dose di virus per passare la