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Trasmissione   63


                           piu' piu' stabilito (Brown 1998). Negli Stati Uniti, circola un riassortante triplo
                           (H3N2) fra il classico H1N1, l'H3N2 umano e sottotipi aviari (Olsen 2002). Altri
                           sottotipi presumibilmente di origine aviaria (ad esempio H1N7, H4N6) sono stati
                           rivelati, sostanzialmente in maniera aneddotica, in suini (Brown 1997, Karasin
                           2000). Un virus H9N2 di provenienza aviaria e' moderatamente prevalente in
                           popolazioni suine della Cina orientale (Xu 2004). In aggiunta ai suini, mammiferi
                           marini e cavalli hanno mostrato la capacita' di acquisire virus A dell'influenza da
                           sorgenti aviaire (Guo 1992, Ito 1999).
                           Infezioni naturali con H5N1 sono state descritte in tigri e altri grandi felini in uno
                           zoo in Tailandia dopo aver usato carcasse di pollo infetto per cibare gli animali
                           (Keawcharoen 2004, Quirk 2004, Amosin 2005). Gli animali soffrirono di grave
                           malattia con alta mortalita'. Apparentemente e' capitata anche trasmissione da felino
                           a felino nello stesso zoo (Thanawongnuwech 2005). Questa fu il primo resoconto di
                           infezione con il virus dell'influenza in Felidae. Gatti domestici europei a pelo corto
                           possono essere infettati sperimentalmente con il virus H5N1 (Kuiken 2004).
                           Nel 2004, 3,000 campioni di siero ottenuti da maiali in Vietnam liberi di circolare
                           vennero esaminati sierologicamente per  evidenza ad esposizione al virus H5N1
                           dell'influenza (Choi 2005). Prove di neutralizzazione del virus e analisi Western
                           blot confermarono che solamente ilo 0.25% dei campioni erano sieropositivi. In
                           infezioni sperimentali, e' stato dimostrato che i maiali possono essere infettati con
                           virus H5N1 isolati in Asia nel 2004 da sorgenti umane e aviarie. I soli sintomi
                           rivelati per quattro giorni dopo l'infezione furono una lieve tosse e elevata
                           temperatoura corporea. Fu possibile isolare il virus da tessuti dell'alto tratto
                           respiratorio per almeno 6 giorni. Titoli virali massimi da tamponi nasali vennero
                           rilevati nel secondo giorno dopo l'infezione, ma nessuno degli animali infettati
                           sperimentalmente fu in grado di trasmettere il virus ad altri maiali con cui ebbero
                           contatto. I virus altamente letali H5N1 che circolano in Asia sembrano in grado di
                           infettare i maiali per vie naturali. Tuttavia, l'incidenza di tali infezioni sembra che
                           sia relativamente bassa. Nessuno dei virus H5N1 umani e aviari esaminati viene
                           facilmente passato fra maiali in condizioni sperimentali (Choi 2005). Sulla base di
                           queste osservazioni, e' probabile che i maiali non siano al momneto importanti
                           nell'epidemiologia della discendenza asiatica dell'H5N1.
                           Un'epidemia nei Paesi Bassi, in Belgio e in Germania del virus aviario
                           dell'influenza altamente patogenico H7N7 in pollame nella primavera del 2003,
                           causo' infezione e lieve malattia, prevalentemente congiuntivite, in 89 lavoratori
                           dell'industria che furono esposti a carcasse e animali infetti (Koopmans 2004).
                           L'infezione di un veterinario causo' una sindrome acuta di stress respiratorio ed
                           ebbe decorso fatale (Fouchier 2004). In  aggiunta, durante l'epidemia olandese,
                           venne confermato sia  serologicamente che virologicamente che l'infezione H7N7 si
                           verifico'  in famigliari che ebbero contatto con l'ammalato, quattro dei quali
                           mostrarono congiuntivite (Du Ry van Beest Holle 2005). E' stata anche riportata
                           evidenza per infezione (asintomatica) naturale con ceppi LPAIV di sottotipo H9,
                           H7 e H5 in esseri umani in altre occasioni in Italia e in Giappone (Zhou 1996,
                           Puzelli 2005, Promed 20060110.0090).
                           In un rapporto aneddotico (Promed Mail 20050826), venne riportata un'infezione
                           fatale doviuta a influenza H5N1 in tre rari civet cats nati in cattivita' in un parco
                           nazionale del Vietnam. La sorgente dell'infezione rimane oscura. Altri 20 gatti
                           civette della stessa specie, in gabbie adiacenti non si ammalarono.
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