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60 Influenza Aviaria
l'inverno nell'assenza dei loro ospiti naturali migratori. Quando ritornano nella
stagione successiva per la riproduzione, gli uccelli o la loro prole (suscettibile)
vengono re-infetti con il virus rilasciato per caso dai ghiacci ambientali che si
sciolgono. A questo proposito e' stato ipotetizzato che i virus dell'influenza possono
essere conservati nel ghiaccio presente nell'ambiente per lunghi periodi (Smith
2004), e che virus e genotipi antichi potrebbero essere riciclati da questo bacino
(Rogers 2004).
L'introduzione di sottotipi H5 o H7 di virus LPAI in stormi di pollame suscettibili e'
la base di una catena di eventi infettivi che puo' risultare nello sviluppo de novo di
biotipi altamente patogenici. Il rischio che l'infezione venga trasmessa da uccelli
selvatici a pollame domestico e' maggiore quando gli uccelli domestici circolano
liberamente, condividono fonti acquatiche con uccelli selvatici, o utilizzano
rifornimenti di acqua o di cibo che possono essere stati contaminati con escrementi
di uccelli selvatici infetti e portatori del virus (Capua 2003, Henzler 2003). Gli
uccelli sono infettati tramite contatto diretto con animali che secernono il virus e
con le loro secrezioni o tramite contatto con vettori (abiotici) che sono contaminati
con materiale che contiene il virus. Una volta introdotto in gruppi di uccelli
domestici, LPAIV possono o no avere bisogno di una fase di adattamento alle
specie di pollame prima di venir secreti in quantita' sufficienti da assicurare una
costante trasmissione orizzontale tra e fra gruppi di uccelli. HPAIV, una volta sorti
da gruppi infetti da LPAIV, si distribuiscono in maniera simile. Mercati cosiddetti
"wet" in cui uccelli vivi vengono venduti in condizioni di affollamento sono
moltiplicatori della distribuzione (Shortridge 1998, Bulaga 2003).
Misure di biosicurezza, che hanno lo scopo di isolare grandi allevamenti di pollame,
prevengono in maniera effettiva la trasmissione meccanica da allevameto ad
allevamento, tramite ad esempio equipaggiamento, mezzi di trasporto, mangime,
gabbie, o indumenti specialmente scarpe contaminati. Un'analisi dell'epizootica
HPAI italiana nel 1999/2000 rivelo' i seguenti rischi di trasmissione: spostamento di
gruppi di uccelli infetti (1,0%), contatti mediati durante il trasporto di pollame a
macelli (8.5%), vicinanza a luoghi infetti entro un raggio di un chilometro (26.2%),
camion usati per il trasporto di mangime, lettiere o carcasse (21.3%), altri contati
indiretti tramite scambio di lavoratori degli allevamenti, macchinari ecc. (9.4%)
(Marangon and Capua 2005). Non ci furono suggerimenti di una distribuzione
aerogenica durante l'epizootica italiana. Tuttavia, durante epidemie in Olanda
(2003) e in Canada (2004), la distribuzione per via aerea e' stata considerata
(Landman and Schrier 2004, Lees 2004). Il ruolo di vettori come roditori o mosche,
che potrebbero agire come "vettori meccanici" e non sono loro stessi infetti, e' per
la maggior parte indeterminatto ma non costituisce certamente uno dei fattori di
maggior importanza.
Fino all'emergenza della discendenza asiatica H5N1 HPAIV, non ci fu un ruolo
significativo nella reintroduzione di HPAIV nella popolazione di uccelli selvatici da
parte del pollame. Nell'aprile del 2005, tuttavia, malattia associata a H5N1 di
discendenza asiatica venne alla luce a Lake Qinghai nella Cina nord occidentale che
colpi' migliaia di oche calve e altre specie di anatre migratorie, cormorani e
gabbiani (Chen 2005, Liu 2005). Quindi, la trasmissione di virus H5N1 di
discendenza asiatica da parte di uccelli selvatici deve essere presa in considerazione
in futuri concetti preventivi (discussi in seguito).