Page 59 - Influenza Report
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(ELISA) e sistemi dip stick a flusso laterale per fluidi di tamponi dip-stick. Fin'ora
queste tecniche si sono rivelate meno sensibili sia dell'isolamento del virus che della
PCR, e per questo motivo sono difficili da approvare per una diagnosi che sia
giuridicamente vincolante, specialmente in un caso all'indice (Davison 1998,
Selleck 2003, Cattoli 2004). L'uso di pen side tests nel campo della veterinaria e'
ancora nella fase iniziale e richiede ulteriore sviluppo.
Diagnosi indiretta di infezioni AIV
E' possibile che la serologia a livello di gruppo sia utile per propositi di controllo
(Beck 2003). Per l'individuazione di anticorpi specifici AIV in campioni di siero di
uccello, o in rossi d'uovo in caso di stormi di uccelli allevati per la produzione di
uova, il saggio di inibizione dell'emagglutinina (HI) che usa antigeni di referenza
per il sottotipo rappresenta a tutt'oggi lo standard migliore. Anticorpi gruppo-
specifici (virus dell'influenza tipo A) diretti contro la proteina del nucleocapside
possono essere identificati anche usando immunoprecipitazione in gel di agar e
tramite saggio ELISA (Meulemans 1987, Snyder 1985, Jin 2004). ELISA in
formato competitivo permettono l'analisi di sieri di tutte le specie di uccelli,
indipendentemente dalla disponibilita' di coniugati specie-specifici (Shafer 1998,
Zhou 1998). E' stato riportato un formato ELISA per l'identificazione di anticorpi
H7-specifici (Sala 2003), ma al momento non c'e' nessun saggio che identifichi
anticorpi H-5 specifici in sieri aviari.
Le cinetiche degli anticorpi sottotipo-specifici dipendono dalle caratteristiche del
ceppo virale e, primariamente, dalla specie ospite. In uccelli gallinacei, anticorpi
AIV-specifici diventano identificabili in maniera soddisfacente durante la seconda
settimana che segue l'esposizione; anticorpi ne tuorlo sono identificabili dopo un
ritardo di alcuni giorni (Beck 2003). La produzione e identificazione di anticorpi
nelle specie Anatidae sono sottoposte a molte piu' variazioni (Suarez and Shultz-
Cherry 2000).
Trasmissione
Trasmissione fra uccelli
Virus dell'influenza aviaria a bassa patogenicita' circolano in maniera
geneticamente stabile negli uccelli acquatici (Webster 1992). Il ciclo di infezione
tra gli uccelli dipende dalla catene di trasmissione orofecale. Oltre alla trasmissione
diretta da ospite ad ospite, lo spargimento indiretto tramite acqua e fomiti
contaminati dal virus e' una via importante, contrariamente a quanto avviene nelle
infezioni da virus dell'influenza in mammiferi (umani, suini e cavalli) in cui e'
prevalente la trasmissione via areosol. Negli uccelli, sono stati misurati titoli
massimi di secrezione fino a 108.7 x 50 % della dose uovo-infettiva (EID50) per
grammo di feci (Webster 1978). Titoli medi saranno decisamente piu' bassi. I virus
aviari dell'influenza ritengono una capacita' sorprendente di infettivita'
nell'ambiente e in particolare in acque superficiali nonostante la loro morfologia
apparentemente delicata (Stallknecht 1990a+b, Lu 2003). Sospensioni di virus in
acqua hanno mostrato di ritenere infettivita' per piu' di 100 giorni a 17°C. Al di
sotto dei -50°C il virus puo' essere conservato indefinitivamente. Dati forniti da Ito
et al. (1995) e da Okazaki et al. (2000) hanno evidenziato che nelle regioni
paleartiche, i virus dell'influenza aviaria si conservano in laghi gelati durante