Page 69 - Influenza Report
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Rischio di pandemie 69
Vaccini ricombinanti che usano vettori vivi ingenierizzati esprimono un gene HA
H5 o H7 in uno scheletro di virus o batteri in grado di infettare specie di pollame
(ad esempio virus del vaiolo degli uccelli acquatici [Beard 1991, Swayne
1997+2000c], virus della laringotracheite [Lueschow 2001, Veits 2003], o virus
della malattia di Newcastle [Swayne 2003] fra gli altri). Essendo vaccini vivi, e'
possibile un'applicazione in massa tramite acqua o spray. Anche se permette una
chiara distinzione basata su DIVA, immunita' preesistente al vettore, tuttavia, puo'
interferire largamente sul successo della vaccinazione. Una certa esperienza sul
campo con ricombinanti del virus del vaiolo degli uccelli acquatici e' stata ottenuta
in Messico e negli Stati Uniti.
Infine, e' stato sperimentalmente dimostrato un certo successo nell'uso di proteine
ricombinanti HA e nell'uso di vaccinazione via DNA tramite plasmidi che
esprimono proteine HA (Crawford 1999, Kodihalli 1997).
Numerose nazioni del sud est asiatico stanno pianificando l'uso della vaccinazione a
livello nazionale (Normile 2005).
Rischio di pandemie
E' necessario che si verifichino tre condizioni perche' una nuova pandemia possa
incominciare:
Un virus sottotipo HA dell'influenza, assente nella popolazione umana per
almeno una generazione emerge (o riemerge) e
Infetta e si replica efficientemente negli esseri umani e
Si diffonde facilmente e in maniera continua fra gli esseri umani
Questo dimostra che la minaccia di una nuova pandemia influenzale umana non e'
unicamente legato all'emergenza di HPAI H5N1. Fin'ora H5N1 incontra solo due di
queste condizioni: e', per la maggior parte della popolazione umana, un nuovo
sottotipo ed ha infettato e causato grave malattia e alta mortalita' in piu' di 140
esseri umani a tutt'oggi. Non esiste, nella maggior parte della popolazione umana,
immunita' contro virus tipo H5N1. Saremmo sull'orlo di una pandemia se la
discendenza asiatica di H5N1 dovesse acquisire, tramite adattamenti incrementali o
tramite riassortimento con un virus gia' adattato agli esseri umani, le proprieta' che
consentono una trasmissione da essere umano ad essere umano efficiente e
mantenuta nel tempo (Guan 2004).
E' stato dimorstrato in vitro che due cambi simultanei di amminoacidi nella proteina
HA dell' HPAIV H5N1 (Q226L e G2285) nel sito di legame al recettore
ottimizzano il legame ai recettori umani tipo 2-6 rendendolo simile a quello di altri
virus A dell'influenza adattati agli esseri umani (Harvey 2004). Gambaryan et al.
(2006) hanno gia' identificato due isolati umani che originarono da padre e figlio,
entrambi infetti con H5N1, in Hong Kong nel 2003 e che, contrariamente a tutti gli
altri isolati umani e aviari di H5N1, mostrarono un'aumentata affinita' per i recettori
2-6 a causa di un'unica mutazione S227N nel sito di legame al recettore per HA1.
Questa occorrenza potrebbe essere dietro l'angolo o potrebbe gia' essere accaduta
mentre leggete questo articolo nessuno lo sa o lo puo' prevedere. Le possibilita'
che tale evento possa accadere sono direttamente correlate con la quantita' di virus
in circolazione nel pollame e, quindi, al rischio di esposizione per gli esseri umani.
Quindi, combattere H5N1 all'origine potrebbe anche ridurre i rischi di pandemia