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52   Influenza Aviaria


                           H7N3 cileno che venne alla luce a causa di ricombinaxione intersegmentale mostro'
                           residui aminoacidici basici solo nelle posizioni -1, -4 e -6 (Suarez 2004). Esempi
                           simili esistono per la discendenza H5 (Kawaoka 1984). D'altro canto, un isolato
                           H5N2 del Texas dimostro' la presenza della sequenza consensus per il sito di
                           scissione HPAIV ma venne clinicamente classificato come LPAI (Lee 2005).
                           Questi dati rienfatizzano la natura poligenica ed intricata della patogenicita' del
                           virus dell'influenza.
                           Fortunatamente, la generazione di fenotipi HPAI nell'ambiente sembra essere un
                           evento raro. Durante gli ultimi 50 anni sono state riportate a livello mondiale solo
                           24 epidemie primarie di HPAI causate probabilmente da HPAIV nato  de novo
                           nell'ambiente (Tavola 1)
                           In aggiunta, e' stato dimostrato che gli HPAIV sono in grado di infettare
                           mammiferi, ed esseri umani in particolare. Questo e' stato osservato specialmente
                           per la discendenza asiatica H5N1 (WHO 2006). La patogenicita' dipendente
                           dall'ospite di HPAIV H5N1 per quanto riguarda i mammiferi e' stata studiata in
                           svariati modelli: topi (Lu 1999, Li 2005a), furetti (Zitzow 2002, Govorkova 2005),
                           scimmie cynomolgous (Rimmelzwaan 2001) e maiali (Choi 2005). Il risultato
                           dell'infezione dipende dal ceppo virale e dalla specie ospite. Sembra che i furetti
                           rispecchino la patogenicita' negli esseri umani meglio dei topi (Maines 2005)..
                           Un numero di marker genetici che si pensa siano coinvolti con la patogenicita' sono
                           stati localizzati in diversi segmenti del genotipo Z dell' H5N1 (Tavola 2). Tra
                           questi, meccanismi di interferenza tramite il prodotto del gene NS-1 con le prime
                           linee di difesa dell'ospite, come il sistema dell'interferone, hanno ricevuto grande
                           interesse. Sperimentalmente, e'stato dimostrato tramite reverse genetics, che le
                           proteine NS-1 di certi ceppi H5N1 con acido glutammico in posizione 92 sono in
                           grado di evitare gli effetti antivirali di interferone e tumor necrosis factor-alfa, con
                           la conseguenza di una replicazione piu' efficiente nell'ospite e di un processo di
                           eliminazione dall'ospite ridotto (Seo 2002+2004). In aggiunta, il danno mediato dal
                           sistema immunitario che risulta dalla distruzione del network delle citochine
                           causato dalle proteine NS-1 puo' essere in parte responsabile per le lesioni
                           polmonari (Cheung 2002, Lipatov 2005). Tuttavia nessuna delle mutazioni da sola
                           rappresenta un vero prerequisito per la patogenicita' nei mammiferi (Lipatov 2003).
                           Di conseguenza nei mammiferi, gli specifici patotipi sembrano essere guidati, fino
                           ad un certo punto, da costellazioni genetiche ottimali dipendenti dall'ospite (Lipatov
                           2004).
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