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Ospiti naturali   51


                           naturali. Da questa riserva, i virus possono essere introdotti, usando percorsi diversi
                           (vedi di seguito), in stormi di pollame. In seguito a un periodo di circolazione
                           variabile e non decisivo (e presumibilmente di adattamento) in popolazioni di
                           pollame suscettibile, questi virus possono saltuariamente mutare nella forma
                           altamente patogenica (Rohm 1995)..
                           Studi di sequenze nucleotidiche hanno mostrato che la maggior parte dei HPAIV
                           condividono una caratteristica nel gene HA che puo' servire, nel pollame, come
                           marker per la virulenza (Webster 1992, Senne 1996, Perdue 1997, Steinhauer 1999,
                           Perdue and Suarez 2000):
                           Per essere effettivi, i virioni devono incorporare proteine che sono state processate
                           endoproteiliticamente da un precursore HA 0  a un dimero HA 1,2  legato da ponte
                           disulfide (Chen 1998). L'N-terminale  di nuova creazione della subunita'  HA 2
                           contiene un peptide fusogenico, composto da un dominio altamente lipofilico
                           (Skehel 2001). Questo dominio e' di importanza vitale durante il processo di fusione
                           delle membrane virali e lisosomiali dal momento che inizia il processo di
                           penetrazione dei segmenti genomici nel citoplasma della cellula ospite. Il sito di
                           scissione dei virus HA a bassa patogenicita' e' composto da due aminoacidi basici in
                           posizione -1/-4 (H5) e -1/-3 (H7)  (Wood 1993). Questi siti sono accessibili a
                           proteasi tessuto specifiche tipo tripsina che sono espresse di preferenza sulla
                           superificie degli epiteli del tratto gastroenterico e respiratorio. Di conseguenza, si
                           crede che un'efficiente replicazione dei virus LPAI sia confinata nella maggior parte
                           dei casi a questi siti, almeno nei loro ospiti naturali. In contrasto, il sito di scissione
                           nei virus HPAI contiene un eccesso di aminoacidi di tipo basico (arginina e/o lisina)
                           che lo rendono suscettibile al processamento da parte di endoproteasi tipo
                           subtilisina che richiedono specificita'  per una sequenza consenso minima -R-X-
                           K/R-R- (Horimoto 1994, Rott 1995). Proteasi di questo tipo (furina, proproteina-
                           convertasi) sono attive in praticamente ogni tessuto. Percio', virus che portano
                           queste mutazioni hanno il vantaggio di potersi replicare senza restrizione e in tutti i
                           sistemi. Questo processo e' stato documentato sul campo in parecchie situazioni. In
                           Italia, per esempio, un virus LPAI H7N1 circolo' per parecchi mesi in popolazioni
                           di tacchini e pollame prima che, nel dicembre 1999, un virus HPAI H7N1,
                           distinguibile dal suo precursore solamente per il suo sito di scissione polibasico,
                           spuntasse all'improvviso causando malattia devastante (Capua 2000).
                           E' stato ipotetizzato che il gene HA dei sottotipi H5 e H7 contenga specifiche
                           strutture secondarie nell'RNA che favoriscono mutazioni di tipo inserzionale
                           (duplicazione di codoni) causate dal fatto che la polimerasi virale copia piu' volte i
                           tratti di sequenze ricchi in purine che codificano per il sito di scissione
                           endoproteolitico delle proteine HA (Garcia 1996, Perdue 1997). Questo, e
                           probabilmente altri meccanismi, come sostituzione di nucleotidi o ricombinazione
                           intersegmentale (Suarez 2004, Pasick 2005), possono portare all'incorporazione di
                           residui di aminoacidi basici addizionali. Il meccanismo della ricombinazione e'
                           stato provato sperimentalmente grazie alla generazione di HPAIV da precursori
                           LPAIV in seguito a ripetuti passaggi  in vitro e  in vivo usando site-directed
                           mutagenesi (Li 1990, Walker and Kawaoka 1993, Horimoto and Kawaoka 1995, Ito
                           2001). Contratiamente, la rimozione, via  reverse genetics, dei siti di scissione
                           polibasici attenua il fenotipo dell' HPAI (Tian 2005).
                           Ci sono, tuttavia ceppi virali in cui la sequenza nucleotidica che codifica per il sito
                           di scissione HA e il feno/patotipo non corrispondono alle previsioni: un HPAIV
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