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46   Influenza Aviaria


                           origine umana), il sito geografico, un numero di serie, e l'anno di isolamento. Per i
                           virus A dell'influenza, i sottotipi di emagglutinina e neuraminidasi vengono
                           aggiunti tra parentesi. Uno dei ceppi aviari progenitore delle epidemie correnti di
                           H5N1 di lineaggio asiatico e' stato isolato da un'oca nella provincia cinese di
                           Guangdong: di conseguenza, e' designato A/goose/Guangdong/1/96 (H5N1) (Xu
                           1999) mentre l'isolato di lineaggio asiatico derivante dal primo caso documentato di
                           infezione da H5N1 in un essere umano in Hong Kong (Claas 1998) e' designato
                           A/HK/156/97 (H5N1).
                           L'emagglutinina, una proteina glicosilata e acilata che consiste di 562-566
                           aminoacidi e' incorporata nell'involucro virale. La testa globulare del suo dominio
                           esterno, distale alla membrana, e simile ad un pomo e' associata con il legame a
                           recettori cellulari composti da oligosaccaridi che contengono derivati dell'acido
                           neuraminico in posizione terminale (Watowich 1994). Il dominio esterno della
                           seconda glicoproteina transmembrana, la neuraminidasi (NA), esercita attivita'
                           enzimatica di tipo sialolitico e libera la progenie virale catturata sulla superficie
                           delle cellule infette durante egressione. Questa funzione previene l'aggregazione
                           virale durante l'egressione, e possibilmente facilita lo scivolamento del virus
                           attraverso gli strati di muco dei tessuti epiteliali bersaglio conducendo ad
                           attaccamento virale  (Matrosovich 2004a). Questo rende la neuraminidasi un
                           bersaglio interessante degli agenti antivirali. Azioni mutualmente intonate e
                           coordinate delle glicoproteine antagoniste HA e NA di un ceppo virale sono centrali
                           per un attaccamento effettivo e per il processo di rilascio dei virioni (Wagner 2002).
                           L'attaccamento dei virioni A dell'influenza avviene tramite la trimerizzazione di
                           glicoproteine virali HA mature. L'attaccamento e' stratificato e dipende dal
                           riconoscimento di specie distinte di acido sialico terminale (N-acetyl- o acido N-
                           glicolylneuraminico), dal tipo di legame glicosidico al penultimo galattosio (α2-3 o
                           α2-6) e dalla composizione di ulteriori frammenti interni di sialyloligosaccaridi
                           presenti sulla superficie cellulare (Herrler 1995, Gambaryan 2005). Una varieta' di
                           sialyloligosaccaridi viene espressa in modo restrittivo in relazione al tessuto e alla
                           specie di origine in vari ospiti dei virus dell'influenza. L'adattamento di entrambe le
                           glicoproteine virali HA e NA al tipo o ai tipi di recettori specifici per una certa
                           specie di ospite e' il prerequisito per  una replicazione efficacie (Ito 1999, Banks
                           2001, Matrosovich 1999+2001, Suzuki 2000, Gambaryan 2004). Questo implica la
                           necessita' di un cambiamento nella forma delle unita' di legame della proteina HA
                           conseguentemente alla trasmissione fra le specie (Gambaryan 2006). Una visione
                           meccanistica dei tipi diversi di ricettori e' data nella figura 1. I virus dell'influenza
                           aviaria generalmente mostrano maggiore affinta' per il legame  α2-3 dell'acido
                           sialico visto che questo e' il tipo di recettore dominante in tessuti epiteliali di origine
                           endodermica (tubo digerente, polmoni) negli uccelli attaccati da questo virus
                           (Gambaryan 2005a, Kim 2005). Virus dell'influenza adattati agli esseri umani, al
                           contrario, accedono primariamente a residui legati in posizione 2-6 che prevalgono
                           negli epiteli non ciliati delle vie respiratorie umane. Queste predilezioni recettoriali
                           definiscono parte di una barriera specie specifica che previene una trasmissione
                           senza problemi dei virus aviari ad esseri umani (Suzuki 2000, Suzuki 2005).
                           Ciononostante e' stato dimostrato di recente che esiste una popolazione di cellule
                           ciliate epiteliali nella trachea umana che presenta a basse densita' glicoconiugati
                           simili a quelli aviari (Matrosovitch 2004b), cosi' come cellule dei polli presentano a
                           basse densita' recettori sialici del tipo umano (Kim 2005). Questo potrebbe spiegare
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