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Immunologia 105
L'infezione con influenza risulta nella produzione sistemica di anticorpi contro le
glicoproteine HA e NA dell'influenza, cosi' come contro le proteine M e NP. Per
esempio, immunoglobuline specifiche contro HA, comprese IgM, IgA e IgG,
appaiono 2 settimane dopo l'inoculo con il virus. Lo sviluppo di anticorpi anti-Na e'
parallelo a quello di anticorpi che inibiscono l'emagglutinina. Il picco del titolo
degli anticorpi si verifica da 4 a 7 settimane dopo l'infezione, ed e' seguito da un
declino costante. Gli anticorpi restano ad un livello riscontrabile per anni dopo
l'infezione anche senza riesposizione. Gli anticorpi anti-HA proteggono sia contro
la malattia che contro l'infezione con virus omologhi, e l'induzione di anticorpi
neutralizzanti e' uno degli effetti piu' desiderabili nell'immunizzazione con vaccini.
Titoli nel siero di HA-inibitori pari a 1:40 o superiori, o titoli nel siero
neutralizzanti pari a 1:8 o superiori, sono considerati protettivi contro l'infezione.
Livelli maggiori di anticorpi sono richiesti per la protezione in individui anziani
(Treanor 2005).
Al contrario degli anticorpi anti-HA, gli anticorpi anti-NA non neutralizzano
l'infettivita' del virus, ma invece riducono l'efficacia di rilascio del virus da cellule
infette (Johansson 1989). Questo a causa del fatto che la neuraminidasi taglia i
residui di acido sialico del recettore cellulare a cui si attaccano le particelle vrali di
nuova formazione. Anticorpi anti-NA possono proteggere contro la malattia e
hanno come risultato un minore rilascio di virus e una minore gravita' dei sintomi.
Effetti simili sono stati proposti per gli anticorpi anti-M2 dell'influenza A sebbene,
in generale, anticoripi contro antigeni intracellulari non sono neutralizzanti,
spariscono piu' rapidamente e non sembra che abbiano un ruolo nell'immunita'
protettiva.
La risposta immunitaria della mucosa, misurata nelle secrezioni nasali, e'
caratterizzata dalla presenza di IgA e IgG1 contro HA. I livelli mucosali di IgG
anti-HA sono ben correlati con i rispettivi livelli nel siero, il che indica una
diffusione passiva dal compartimento sistemico, mentre le IgA vengono prodotte
localmente. Studi suggeriscono che la resistenza alla reinfezione e' mediata
principalmente da IgA HA-specifiche prodotte localmente sebbene anche le IgG
potrebbero essere importanti (Renegar 2004). Sia gli anticorpi sistemici che quelli
mucosali possono essere singolarmente protettivi se sono presenti in concentrazioni
sufficienti, e una protezione ottimale occorre quando sono presenti sia anticorpi
nasali che del siero (Treanor 2005). L'azione degli anticorpi contro l'influenza
avviene tramite neutralizzazione del virus o lisi delle cellule infette tramite
complemento o tossicita' cellulare anticorpo-dipendente.
Gli ospiti che sopravvivono un'infezione acuta con il virus e che lo eliminano sono
in generale immuni ad infezioni con lo stesso virus. Ciononostante, infezioni acute
causate dall'influenza accadono ripetutamente, anche in seguito ad una eliminazione
da parte di un attivo sistema immunitario. Questo perche' l'influenza presenta
plasticita' strutturale dal momento che puo' tollerare numerose sostituzioni
amminoacidiche nelle sue proteine strutturali, senza perdere di infettivita'. Un
esempio e' la molecola HA che si lega al recettore acido sialico, che e' responsabile
per l'ingresso del virus nelle cellule bersaglio, e che essendo anche uno dei maggiori
bersagli degli anticorpi neutralizzanti e dei linfociti T citotossici, e' sotto ad una
continua pressione immunologica. Questa selezione immunologica o diversita', che
origina da errori di copiatura, risulta nel tempo in piccole variazioni in HA che
permettono al virus di evadere le risposte immunitarie umane (antigenic drift).
Questi cambi sono alla base delle epidemie stagionali dell'influenza e causano la