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18   Influenza


                           Il virus
                           Le malattie infettive sono il risultato di un conflitto di interesse tra macroorganismi
                           e microorganismi. Su questo pianeta non siamo soli.


                           Necessita’ per il successo
                           Per diventare pandemico, un virus influenzale deve possedere una serie di
                           caratteristiche. Deve
                              •   Entrare nel corpo umano ed essere in grado di replicarsi
                              •   Causare malattia negli esseri umani, e
                              •   Essere di facile trasmissibilita’ tra persone.
                           Idealmente, deve essere piu’ patogenico  di altri ceppi di influenza che sono in
                           competizione. Nella situazione attuale, un virus con potenzialita’ pandemica si
                           troverebbe a competere con i ceppi circolanti H3N2 e H1N1.
                           Il prerequisito per il successo e’ un buon adattamento: adattamento alle cellule
                           umane; capacita’ di prevalere sull’apparato produttivo della cellula dell’ospite per
                           produrre progenie; cosi’ come la capacita’ di indurre nell’individuo infetto starnuti
                           e tosse che possono distribuire e diffondere la progenie.
                           Essenziali per il successo sono la virulenza (Noah 2005, Obenauer 2006, Salomon
                           2006) – e la novita’: se il virus e’ un vero nuovo arrivato, la maggior parte degli
                           esseri umani avranno poca o nessuna protezione. Il nuovo virus avra’ accesso
                           illimitato a ipoteticamente ogni essere umano e avra’ a disposizione un terreno di
                           coltura di piu’ di 6.5 miliardi di esseri umani. E questa e’ una delle biomasse piu’
                           estese nel mondo.
                           Il passaggio dei poteri fra il regno di un sottotipo di influenza a uno nuovo e’
                           chiamato “antigenic shift” (spostamento  antigenico) perche’ le caratteristiche
                           antigeniche del nuovo virus devono cambiare in modo drammatico per evitare,
                           teoricamente, il sistema immunitario di tutto il genere umano. Antigenic shift e’ un
                           cambio sostanziale nei virus A dell’influenza che risulta in nuova emagglutinina e/o
                           nuove neuroaminidasi. Questo cambio puo’ accadere a causa di: 1) riassortimento
                           del genoma segmentato  di due virus progenitori, o 2) mutazione graduale di un
                           virus animale. Perche’ avvenga il riassortimento, sia il nuovo virus candidato per la
                           pandemia, solitamente di origine aviaria, che un virus umano gia’ in circolazioine,
                           i.e. H3N2 o H1N1, devono infettare la stessa cellula dell’ospite umano. All’interno
                           della cellula, geni da entrambi i virus vengono riassortiti in un virus interamente
                           nuovo. Questo e’ cio’ che accadde nel 1957 e nel 1968 (Figura 2).
                           La via del riassortimento puo’ non essere la migliore per un virus candidato a
                           generare una pandemia. Dati recenti ottenuti da virus ricombinanti che contenevano
                           geni del virus pandemico del 1918 mostrano che virus che esprimono uno o piu’
                           geni del  virus del 1918 sono meno virulenti rispetto a quelli che esprimono la
                           costellazione di tutti e otto i geni collettivamente (Tumpey 2005). Il virus del 1918
                           fu sicuramente particolare: sembra che non fu il risultato di un riassortimento fra
                           due virus esistenti, ma un virus esclusivamente aviario che si adatto’ agli esseri
                           umani attraverso mutazioni discrete (Taubenberger 2005).
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