Page 107 - Influenza Report
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Conclusioni 107
riconosciuti dagli anticorpi. Le cellule T helper (Th) possono anche promuovere la
generazione di linfociti T CD8 citotossici. Cellule Th possono essere suddivise
ulteriormente in cellule Th1 e Th2, sulla base delle citochine che producono. In
topi, l'infezione con influenza induce una forte risposta Th1, ma sono anche state
trovate nei polmoni di animali infetti le citochine Th2 (IL-4, IL-5, IL-6, IL-10).
Esiste una certa evidenza che indica che l'immunita' protettiva e' mediata da risposte
tipo Th1. Nell' infezione con influenza, linfociti T citotossici CD8 (CTL)
riconoscono epitopi nell'HA o nelle proteine interne M, NP o PB2 che sono
presentate sulle molecole MHC di classe I (Treanor 2005). In concomitanza con la
loro specificita' antigenica, le cellule CTL possono essere sottotipo-specifiche o, se
riconoscono antigeni interni, generalmente a reattivita' incrociata con l'influenza A.
Esperimenti su animali che usano il trasferimento adottivo di CTL hanno rivelato il
loro pattern di proliferazione e migrazione durante l'infezione (Lawrence &
Braciale 2004, Lawrence 2005) e il loro potenziale nel mediare il recupero da
infezione influenzale. Queste cellule, tuttavia, non sono assolutamente
indispensabili nel controllo dell'influenza.
Le risposte dei linfociti in esseri umani raggiungono il loro picco a circa 14 giorni
dall'infezione e i livelli di CTL influenza-specifici sono correlati ad una riduzione
nella durata e nel livello di replicazione del virus negli adulti. Le cellule T della
memoria CD8 possono avere un ruolo nel miglioramento della severita' della
malattia e nel facilitare il recupero durante reinfezione. Studi recenti in animali
suggeriscono che il richiamo della risposta nei polmoni e' composto da numerose
fasi distinte che sono temporaneamente ed anatomicamente separate. La prima fase
e' mediata dalle cellule T della memoria che sono residenti nelle vie respiratorie
polmonari (Woodland & Randall 2004). E' importante notare che queste cellule
sono in grado di rispondere ai primi segnali di infezione quando il carico virale e'
ancora molto basso. Nonostante non siano in grado di proliferare in risposta
all'infezione a causa delle restrizioni dell'ambiente nelle vie respiratorie, possono
produrre citochine che possono limitare la replicazione virale e diffondere
nell'epitelio. La seconda fase della risposta e' mediata da cellule T della memoria
che sono rapidamente reclutate nelle vie respiratorie nei giorni iniziali della
risposta. Il terzo stadio consiste nell'espansione, guidata dagli antigeni, delle cellule
T della memoria che avviene negli organi linfatici secondari. Queste cellule della
memoria proliferano per giorni negli organi linfatici e vengono reclutate nelle vie
respiratorie polmonari solo dopo 5 giorni dall'infezione (Woodland & Randall
2004). Non e' chiaro se questi modelli complessi generati da esperimenti su animali
siano applicabili alla situazione negli esseri umani. In ogni caso sara' essenziale
capire meglio i tipi di risposta immunitaria e la generazione ed il mantenimento di
una risposta effettiva delle cellule T della memoria durante l'infezione con influenza
per poter migliorare future strategie di vaccinazione.
Conclusioni
Abbiamo visto come l'infezione con il virus dell'influenza porta allo sviluppo di
malattia febrile respiratoria acuta. La patogenesi e' caratterizzata dalla replicazione
e diffusione rapida del virus nei polmoni, e causa infiammazione locale e sistemica
con rilascio di citochine. Questi eventi, insieme alla risposta immunitaria innata,
aiutano a ridurre il carico virale, ad eliminare il virus ed ad iniziare la fase di
recupero dalla malattia. Le risposte immunitarie cellulari ed umorali, provocate da